La poesia è cyberpunk

La poesia è cyberpunk la nuova silloge di Stefania Lucchetti che reinventa il linguaggio poetico del XXI secolo.

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Una rivoluzione poetica che fonde tecnologia, esistenzialismo e lirismo: arriva in libreria La poesia è cyberpunk, la nuova raccolta bilingue di Stefania Lucchetti, pubblicata da Gruppo Albatros Il Filo.
In un’epoca dominata da biotecnologie, intelligenza artificiale e realtà virtuale, dove il confine tra reale e digitale si dissolve, Stefania Lucchetti propone una poesia come atto di ribellione e resistenza umana. La sua voce poetica si stacca dai miti tradizionali e abbraccia una nuova dimensione, quella del cyberpunk: un mondo fatto di reti neurali, algoritmi, e “dark web lirico”, dove l’identità umana lotta per emergere in mezzo a una realtà sempre più distopica.
La poesia è cyberpunk è un viaggio lirico che unisce versi chiari e potenti, capaci di esprimere la fragile lotta dell’anima tra tecnologia e umanità. Lucchetti si fa hacker della cognizione, poeta e ribelle, proponendo una grammatica alternativa e un linguaggio che rompe la punteggiatura tradizionale per dar voce alla profondità dell’essere. Con riferimenti culturali ai padri del cyberpunk come William Gibson e Philip K. Dick, la silloge esplora i nuovi paradigmi dell’esistenza, dal data capitalism alla pervasività digitale, offrendo al lettore uno specchio inquietante e affascinante del nostro presente.
Il libro, edito in italiano e inglese, è anche un omaggio al bilinguisimo dell’autrice, che condivide un dialogo autentico tra due lingue, due sensibilità, due mondi.
Un testo che non solo parla di poesia, ma che la reinventa come strumento di lotta, filosofia esistenziale e resistenza alla deumanizzazione.

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