Il (non più sufficiente) principio di rilevanza

Foto: Stefania Lucchetti
 
 
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E’ una grande tragedia trovarsi di fronte ad un mondo dove ogni cosa è stata detta, fatta, esplorata, esibita

Estratto dalla poesia “Mistero e significato”, Stefania Lucchetti, Macchie di caffè sui miei libri, Albatros 2024, raccolta di poesia contemporanea.

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Quando la Rilevanza Non Basta Più — Riflessioni su un Principio che Cambia

Nel 2010 pubblicavo The principle of relevance, un libro che, riguardandolo oggi a 15 anni di distanza, riconosco come sicuramente un po’ pedante e limitato, ma anche sorprendentemente visionario per il periodo storico (nel 2010 l’iphone era appena uscito). Lo scrissi in un momento di svolta, quando l’accesso all’informazione non rappresentava più una difficoltà, e il vero problema cominciava a essere un altro: non più “come accedere al sapere”, ma “cosa è davvero degno della nostra attenzione?”.

Il libro ebbe un notevole successo a Hong Kong, dove lo pubblicai, uscirono numerosi articoli di stampa sia a Hong Kong sia in Italia e The principle of relevance fu anche tradotto e distribuito per la pubblicazione in Cina. Lo ritrovo spesso citato in video e lezioni sul Big Data. Esempio: > Big Data . In Italia non provai mai a pubblicarlo, ero troppo lontano dall’Europa ai tempi sia geograficamente che professionalmente.

 

The Principle of Relevance partiva da un’intuizione semplice: la nostra capacità di scegliere a cosa prestare attenzione definisce chi siamo. Il libro proponeva strumenti, mappe mentali, e una vera e propria “palestra cognitiva” per allenare la mente a riconoscere ciò che è rilevante in un mare di dati e stimoli. Era un tentativo ambizioso di offrire un metodo per navigare nel caos informativo con consapevolezza, in un’epoca in cui la Relevance Theory sembrava ancora avere un fondamento condiviso.

La Relevance Theory, sviluppata negli anni ’80 da Dan Sperber e Deirdre Wilson, parte da un presupposto affascinante: ogni atto comunicativo porta con sé una promessa implicita di utilità. Un messaggio è degno di attenzione proprio perché è stato comunicato. In altre parole, se qualcuno dice qualcosa, lo fa perché ritiene che valga la pena ascoltarlo, e l’ascoltatore presume automaticamente che sia rilevante. Questa teoria ha rivoluzionato gli studi sulla comunicazione, spostando l’attenzione dalla forma del messaggio al suo impatto cognitivo.

Nel mondo iper-connesso di oggi, dove ogni giorno milioni di persone comunicano contemporaneamente, questa promessa implicita non è più valida. Quel presupposto, che per decenni ha guidato gli studi sulla comunicazione, oggi appare superato, persino ridicolo. Nelle comunicazioni online, in particolare, questa “presunzione di rilevanza” si è disintegrata. La comunicazione non è più guidata dalla ricerca di significato, ma dalla lotta per l’attenzione.

Il principio di base – “se te lo dico, è importante” – non basta più per garantire l’ascolto.

Nel mio libro scrivevo:

“L’età dell’informazione è, essenzialmente, l’era in cui chi sa lavorare con la conoscenza guadagna un vantaggio competitivo.”
(The Principle of Relevance, Stefania Lucchetti, 2010)

Oggi mi domando cosa sia cambiato: se il principio secondo cui qualcosa è importante e vale la pena essere ascoltato solo perché qualcuno ha deciso di dirlo non regge più, la rilevanza implicita di un messaggio non si può più presumere. Da una parte, questo significa che la rilevanza va conquistata; dall’altra, ognuno di noi deve imparare a proteggersi e filtrare le comunicazioni a cui è esposto, prima ancora di iniziare a prenderle in considerazione. Questo, chiaramente, cambia tutto.

Forse, allora, il “principio di rilevanza” va completamente ripensato. Se non è più sufficiente “esprimersi” per essere rilevanti, lasciando all’altro il compito di utilizzare l’informazione, bisogna assumere attivamente il principio di rilevanza nella propria comunicazione: coltivare la qualità del pensiero, la profondità del messaggio, la chiarezza dello scopo.

Nel 2010 cercavo di offrire strumenti per pensare meglio. Oggi, sento l’urgenza di chiedere:
possiamo ancora permetterci di comunicare senza pensare alle implicazioni di ciò che diciamo

e di ascoltare senza prima filtrare?

Per approfondimenti sul cyberspazio Leggi qui > Il Cyberspazio

Interviste e presentazioni

Incontrami mercoledi 25 giugno dalle 12 alle 15 in libreria Giunti al Punto corso Magenta 2 a Milano
 
 
 

 

 

 

 

 

 

Novità

Questo mese ho lavorato con una editor di eccezione, la poetessa Rossana Marcuccilli, alla revisione dei due libri che usciranno quest’anno (titoli segreti fino all’uscita!). I titoli usciranno nella collana Gli Speciali dell’editore Albatros, che ha ospitato in passato autori di grande spessore. Stay tuned per le novità in arrivo! 

 

 Rassegna stampa aggiornata che include anche alcuni articoli usciti su stampa internazionale.

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